LA SCOMMESSA DELLA FEDE
Qualche giorno fa l'amico genovese Giacomo D'Alessandro mi ha chiesto un breve messaggio sulla "scelta cristiana" dedicato al suo clan Scout che ad agosto sarà in cammino tra i monti di Corsica. In quelle dieci righe manca certo
qualcosa e non poteva essere altrimenti data
la brevità. Ma ripensandoci dentro di me sento di dover
rimediare riproponendo alcune riflessioni contenute nel mio saggio in Fede popolare (Pizzuti-Giannone, Marietti 1979). Sono ancora valide, e riguardano il carattere scommettitorio
della Fede.
Dalle attese, rilevate nella religione popolare, di un
aiuto da parte della religione per la liberazione dai mali storici e sociali
cui è esposta la condizione umana su questa terra, di un mondo diverso liberato
dalle molteplici forme di schiavitù e prevaricazione che feriscono la dignità
umana, ponevo l’interrogativo se da queste attese promanasse un’apertura verso il mondo
celeste, cioè un affidamento, un'invocazione verso potenze e protettori
celesti, cui si chiede quella sicurezza che le strutture attuali della società non riescono a garantire. Un intervento risolutore, cioè la “fede” di essere aiutati a vivere, dopo
la festa o il pellegrinaggio al santuario di turno. Di qui l’affermazione che il carattere fideistico e scommettitorio che si riscontra nell’affidamento al mondo celeste appartiene
alla struttura stessa della fede, intesa non come pura teoria, ma reale soteria, radicale dottrina di
salvezza.
Si può porre il problema di
come questo bisogno umano di liberazione si incontri con il messaggio cristiano
di salvezza e liberazione e con il suo Mediatore,
di come esso si lasci plasmare, modificare e ristrutturare da un’iniziativa
che viene dall’alto. Questa possibilità resta affidata a un’adesione motivata
dalla volontà e dalla scelta, da una decisione di ordine esistenziale, che non
appartiene all’analisi sociale indagare o disvelare. Convince questa argomentazione noi intellettuali,
che pur di una soteria abbiamo
bisogno, specialmente se soccorre le violenze e le ferite alla vita delle
popolazioni umane, come quelle dei "viaggi della speranza" che cadono nel Mediterraneo?
P.S.
L'altra sera mi sono
recato a CasArcobaleno alla conclusione
del 5° Simposio di Arte Contemporanea promosso dai
Fratelli delle Scuole Cristiane e altre associazioni del territorio. Sulla brochure distribuita leggo espressioni che manifestano l’ispirazione dell’operosità che lì si
svolge e che mi piace riportare.
Per noi:
ogni persona è una
storia sacra
l’educazione è questione di cuore e non di strutture
ogni persona è più grande delle proprie azioni
insieme si superano le
difficoltà, educandosi a vicenda
solo dal
basso e con gli ultimi si
generano processi vitali di
liberazione, trasformazione e bellezza per tutti
ogni bambino o bambina è il mondo intero.
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